Dialoghi sulla Hybris
ciclo di incontri a cura di Armando Punzo e Rossella Menna
consulenza scientifica Federico Condello
Il nuovo lavoro della Compagnia della Fortezza nasce dall’azione carica di hybris di due personaggi che si mettono in viaggio verso un mondo inesplorato. Da questo movimento sono nate molte domande. Cosa rischiano? Cosa lasciano? Il culto del principio di realtà non è anche una forma di addomesticamento? Che consistenza ha la realtà di cui ci facciamo custodi contro la presunta astrattezza delle utopie? Non rischia la natura, o meglio, ciò che intendiamo per natura, di diventare un alibi per negare la legittimità di sconfinamenti e ricerche? Per tentare una risposta a queste domande, abbiamo convocato rappresentanti di diversi saperi, scienze ed esperienze, che, dopo ogni replica dello spettacolo, dialogheranno fra loro e con il pubblico.
I filosofi Rocco Ronchi e Alessandra Campo ci hanno mostrato quanto la nozione di ‘realtà’ sia ambigua e sfuggente, fragile e tragica. Il filologo classico Federico Condello e l’antropologo Adriano Favole si sono confrontati su usi e abusi di ciò che chiamiamo, in prospettiva storica e identitaria, “tradizione”. L’economista Gianluca Fiorentini e il giurista Stefano Canestrari si sono interrogati invece – fra economia della salute, bioetica e biodiritto – sulla difficile conciliabilità fra ragioni dell’individuo e ragioni del sistema. E’ spettato poi alla psicologa sociale Paola Villano e a Alessandro Santoro, prete della Comunità delle Piagge, dialogare su stereotipi della “normalità” e stereotipi della “differenza”. Hanno chiuso il ciclo il genetista Guido Barbujani e la sociologa Chiara Saraceno, che dai rispettivi punti di vista ci hanno spiegato quanta storia, quanti equivoci, quanta pressione sociale e quanto caso si celino dietro le supposte ‘cose di natura’.
29/7 Sull’equivoco della natura
Guido Barbujani – genetista (Università di Ferrara)
Chiara Saraceno – sociologa (Università di Torino)