Luoghi comuni reloaded 2019
Installazione urbana ispirata alla prima realizzazione di Luoghi Comuni di Armando Punzo nel 1988
concept Armando Punzo
riallestimento di Alessandro Marzetti
con il team creativo del Laboratorio “Le Parole Lievi” degli utenti del Centro di Salute Mentale di Volterra
Laura Baglio, Matteo Barberini, Jacopo Bernini, Susanna Caciagli, Alessandro Cignoni, Antonio De Francesco, Maurizio Gronchi, Niccolò Landi, Ilaria Leonetti, Ludovica Lepore, Antonella Notaro, Monica Pizzonia, Massimiliano Saviozzi, Luciano Sozzi, Andrea Zaccagna
cura Cinzia de Felice
28 settembre alle 18,30 inaugurazione dell’installazione permanente a Volterra negli spazi esterni del Centro Sociale dell’Ospedale Santa Maria Maddalena in Borgo San Lazzaro.
#TRENTANNIDIFORTEZZA Carte Blanche/Compagnia della Fortezza Comune di Volterra Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra con il sostegno della Società della Salute Alta Val di Cecina e dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest
“Per due anni ho camminato per le strade di una città raccogliendo piccoli suoni dimenticati, atmosfere d’altri tempi, giochi di luci e colori in rilievo, finestre affacciate sul vuoto e voci in lontananza. Mi chiedevo che posto avessero gli uomini in tutto questo e l’unica risposta era che gli uomini non hanno più tempo. Molti anni prima, camminando per le strade di una città del Nord, vidi la figura di un uomo che fumava sotto una pioggia sottile. Mi colpì la sua immobilità”.
Armando Punzo, Volterra 1988
“Mai nei miei viaggi m’ero spinto fino a Adelma… … Mi turbò la vista di un malato di febbri rannicchiato per terra con una coperta sulla testa… … Pensai: “Se Adelma è una città che vedo in sogno, dove non s’incontrano che morti, il sogno mi fa paura. Se Adelma è una città vera, abitata da vivi, basterà continuare a fissarli perché le somiglianze si dissolvano e appaiano facce estranee, apportatrici d’angoscia”.
Da “Le città e i morti” in “Le città invisibili” di Italo Calvino
Nel 1988 Luoghi Comuni, installazione di un centinaio di manichini, uomini fantoccio, inquietanti e malinconici nei lunghi cappotti neri, senza mani e col volto bianco, venne presentata al Festival Santarcangelo dei Teatri, a Volterra e nell’evento Passaggio a Pontedera. Nello stesso periodo in cui cominciava ad entrare nel carcere di Volterra tutti i giorni con il laboratorio che poi è diventato il cuore della Compagnia della Fortezza, Armando Punzo ideò e costruì insieme agli studenti dell’Istituto d’Arte di Volterra, i manichini che composero la prima versione dell’installazione. Dopo la prima presentazione, l’installazione venne conservata in un padiglione nell’ex ospedale psichiatrico di Volterra, oramai dismesso. Con il passare degli anni, i manichini che abitavano il manicomio divennero materiale d’uso degli artisti che si susseguivano con le loro opere nei padiglioni abbandonati dell’ospedale psichiatrico, diventando mano a mano elementi di scena di altre opere, i soggetti di numerosi fotografi e i protagonisti delle storie di molti videomaker. La loro origine era quasi dimenticata ma vivevano di vita propria, ispirando le creazioni di tanti che da essi traevano suggestione.
A trent’anni dal primo evento e in occasione del progetto #trentannidifortezza, l’installazione è stata nuovamente presentata lo scorso anno, nel luglio 2018, nelle vie del centro storico di Volterra e il riallestimento affidato ad Alessandro Marzetti, scenografo della Compagnia della Fortezza e scultore (che era stato da giovanissimo tra gli studenti dell’Istituto d’Arte che realizzarono l’opera con Punzo), affiancato dal team creativo del laboratorio “Le parole lievi. Come incrinare il principio di realtà per allontanarsi da un’umanità apparentemente immutabile”, che sta conducendo nel Centro di Salute Mentale di Volterra.
Quest’anno l’installazione è stata ripresentata in una lunga esposizione nelle strade del Centro Storico di Lajatico in occasione di ArtInsolite 2019 e ritorna ora a Volterra, in occasione del Mese della Cultura per il progetto Cultura e Libertà, dove resterà in esposizione permanente negli spazi esterni dell’Ospedale Santa Maria Maddalena.
WORK IN PROGRESS A LAJATICO