Laboratorio R.E.M.S.
apertura del laboratorio condotto da Armando Punzo presso la R.E.M.S. di Volterra
con i partecipanti al progetto “Le Parole Lievi. Come incrinare il principio di realtà per allontanarsi da un’umanità apparentemente immutabile” Rodolfo Angelini, Ilaria Bachechi, Laura Baglio, Federico Bigotti, Liberato Di Gregorio, Francis Ehichioya, Francesca Fanciulli, Fabrizio Fruzzetti, Ludovica Lepore, Edi Marini, Daniela Marzetti, Antonella Marzocchi, Atimdje Memed, Rossano Minelli, Antonella Notaro, Mohamed Salih, Leonardo Viggiano
drammaturgia sonora dal vivo Andrea Salvadori
costumi Emanuela Dall’Aglio – realizzati dall’atelier costumi della Compagnia della Fortezza
cura del progetto Cinzia de Felice
collaborazione artistica Laura Cleri, Alice Toccacieli, Manuel Marrese, Luca Dal Pozzo, Francesca Lateana, Alessandra Pirisi
documentazione video/fotografica Nico Rossi, Francesco Zollo/ VaiOltre!
organizzazione generale Domenico Netti/Carte Blanche
con il sostegno della Società della Salute Alta Val di Cecina e dell’Az. USL Toscana Nord Ovest
28 giugno 2018 ore 17.30 – R.E.M.S. Volterra, ingresso a numero chiuso
Un momento molto particolare, legato da un filo rosso al lavoro con la Compagnia della Fortezza, e che segna allo stesso tempo l’inizio di un nuovo percorso parallelo, sarà la presentazione de IL VERBO DEGLI UCCELLI, apertura del laboratorio annuale che Armando Punzo ha condotto con gli ospiti della R.E.M.S. (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Volterra assieme al musicista Andrea Salvadori che ha creato la drammaturgia musicale del lavoro durante le varie fasi.
Dal diario di lavoro “Stamattina sono stato alla REMS, ho portato cinquanta uova sode, ceci, quinoa, lenticchie, farro, semi, mele e candele. Abbiamo lavorato sui suoni prodotti da questi elementi, e sui movimenti per portarli, spostarli, donarli. Ho aperto un ombrello e in un attimo siamo entrati nel sogno di un viaggio rituale. Fabrizio portava quell’ombrello con un sorriso lieve, accompagnando il suo incedere incerto con una mano che disegnava piccoli cerchi nell’aria. Andrea lo sosteneva con la chitarra, aiutandolo a dar forma a una figura poetica che produceva un’atmosfera di sospensione. Agli altri ho chiesto di passare lentamente sullo sfondo con le proprie offerte. Mohammed, seduto per terra, lasciava cadere dalle mani la farina di polenta e i semi che aveva nei vassoi davanti a sé. Alice suggeriva a Federico alcune parole tratte dal Verbo degli uccelli. Siamo solo all’inizio, eppure già si intuiscono le potenzialità di questo lavoro. Quella stanza bianca, asettica, fredda, certamente non adatta al teatro, è lentamente sparita per far posto a quel luogo mitico, caldo, accogliente, che stavamo cercando dentro di noi. Borges cita più volte nella sua opera il poema mistico del 1200 di Farid Ad-Din Attar. I temi del viaggio e del distacco da sé sono in parte gli stessi che stiamo affrontando con la Compagnia della Fortezza per lo spettacolo Beatitudo. Nel Verbo, l’Upupa chiama a raccolta tutti gli uccelli e li invita a partire alla ricerca del mitico Simurgh, ma loro, impauriti dal viaggio, accampano pretesti, si difendono, cercano di dimostrare a se stessi e agli altri che in fondo stanno bene dove sono. Alla fine partono. In centomila si mettono in cammino, ma solo in trenta arriveranno alla meta, per scoprire che il Simurgh, in realtà, sono loro stessi, perché quel viaggio di ricerca altro non era che un movimento di allontanamento da sé attraverso il quale scoprire il proprio vero volto. In questa prima apertura del lavoro mostreremo alcune scene e atmosfere emerse durante il laboratorio teatrale realizzato, in forma sperimentale, con gli ospiti della REMS di Volterra.” Armando Punzo
28 giugno 2018 – Apertura del Laboratorio, le foto
Le foto del laboratorio