Macbeth
da William Shakespeare
regia Armando Punzo
musiche Pasquale Catalano
collaborazione artistica Nicola Rignanese
scene e costumi Valerio Di Pasquale con la collaborazione agli allestimenti di Gianni Gronchi, Luisa Raimondi
si ringraziano per la collaborazione Laura Cleri, Fabrizia Mutti
videomaker Andrea Salvadori
un ringraziamento particolare a Giacomo Trinci
con i detenuti-attori della Compagnia della Fortezza Maurizio Amoroso, Alfonso Avella, Saverio Barbera, Nicola Bello, Nicola Camarda, Marco Cardia, Franco Costa, Giuseppe Di Cosola, Ludovico Di Leva, Franco Grillo, Antonio Linguanti, Antonio Mammino, Biagio Manni, Santolo Matrone, Matteo Monteseno, Rino Nappi, Leonardo Paradiso, Costantino Petragallo, Luigi Riccio, Adamo Salatino, Antonio Scarola, Nazareno Ubaldini
produzione Carte Blanche
con il sostegno di ETI-Ente Teatrale Italiano, Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Volterra, Azienda USL 5 Pisa
Il nostro metodo di lavoro non ci permette mai di scrivere in anticipo una presentazione vicina al risultato finale dei nostri lavori.
Ogni testo, o tema di partenza, passa per un processo di svelamento, di comprensione e di riscrittura scenica che ha termine e si chiarisce definitivamente con l’arrivo del pubblico.
Siamo partiti da una riflessione sul potere pensando per molto tempo che il “Giulio Cesare” fosse il nostro testo, poi il “Riccardo III”, poi è accaduto qualcosa dentro di noi che ci ha fatto rivolgere il nostro sguardo al “Macbeth”. Ci ha portati a dialogare con l’assenza di luce che emanano queste figure maledette, come un’amara consapevolezza del nostro ruolo e della nostra funzione.
Arriva un momento in cui non è possibile sottrarsi a se stessi.
Non potevamo, dopo tanti anni di lavoro in carcere, non arrivare a confrontarci con il male e il bene, il delitto, il crimine, l’assassinio, l’incubo e con la funzione catartica ed educativa che il “Macbeth” dovrebbe avere sul pubblico e sugli attori.
Armando Punzo
prima rappresentazione
17, 18, 19, 20 luglio 2000
Carcere di Volterra
un ricordo a Renzo Graziani