Marat-Sade
da Peter Weiss
regia Armando Punzo
musiche Pasquale Catalano
scene Valerio Di Pasquale, Gianni Gronchi, Armando Punzo
costumi Daria Guerrini, Giovanni Sutera
aiuto regia Annet Henneman
organizzazione Cinzia de Felice
segreteria Silvia Montorzi
ufficio stampa Sergio Marra
collaboratore Michele Bracciali
con la Compagnia della Fortezza: Giuseppe Apruzzese, Massimo Ariostini, Antonio Benigno, Francesco Capasso, Sergio Colombo, Matteo Corrao, Antonio D’Angelo, Vincenzo De Lucia, Adriano Dell’Anna, Pietro Di Biase, Ludovico Di Leva, Vincenzo Fallarino, Santo Ferrante, Giovanni Ferraro, Domenico Flaccomio, Pasquale Gulisano, Tolbia Habib, Cataldo La Bianca, Gaetano La Rosa, Marco Luoni, Giuseppe Marino, Giovanni Muntoni, Walter Nelli, Francesco Penna, Costantino Petito, Paolo Rizzo, Domenico Russo, Francesco Scimone, Giovanni Sutera, Sebastiano Tanasi, M. Z. Huzumboi
produzione Carte Blanche e VolterraTeatro
con il contributo di Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Volterra
Rivoluzione individuale o rivoluzione politica e sociale?
Il testo di Weiss, mettendo a confronto Marat e Sade, sembra volutamente non rispondere a questa domanda come se si trattasse di una futile dissertazione intellettuale, un pretesto per lasciar emergere altro. Di fatto, rende molto evidenti la struttura nella quale si svolge l’azione e i tentativi di censura del direttore del Manicomio, ogni qual volta un folle esce dal solco della rappresentazione. Ho proposto questo testo ai detenuti-attori proprio partendo dall’apoteosi della scena finale.
Durante le ultime battute della recita, la situazione sfugge al controllo dei guardiani e del direttore che nel caos generale è obbligato a far calare il sipario, mentre Sade, a lato, ride trionfante, facendoci intuire che l’epilogo non è casuale.
Oltre la rappresentazione c’è il caos, sembra suggerirci, ma anche il fermento di una nuova vita in embrione che fa paura, terrorizza per la sua incontrollabilità.
Ed è per questo che sarà necessario calare il sipario, nasconderla alla vista del pubblico, soffocarla, censurarla. Fin qui il testo unito alle nostre interpretazioni, la storiella ridotta all’osso per trovare un aggancio con gli attori della Compagnia e un punto di partenza comune. Al di là di questo ci siamo noi: uomini, artisti e detenuti che si confrontano con il tema della rivoluzione, della censura e della paura nei confronti della vita.
Armando Punzo
prima rappresentazione
20, 21 luglio 1993
Carcere di Volterra
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riallestimento 1997
collaborazione artistica Nicola Rignanese
musiche Pasquale Catalano
scene Valerio Di Pasquale, Gianni Gronchi, Armando Punzo
costumi Daria Guerrini, Carmen Lòpez Luna, Luisa Raimondi
luci Fabio Sajiz
ufficio stampa Anna Cremonini
Compagnia della Fortezza: Adriano Amata, Nicola Bello, Bouzid Barhane, Nicola Camarda, Francesco Capasso, Giovanni Chessa, Antonio Cinque, Ignazio Cocco, Adriano Dell’Anna, Ludovico Di Leva, Domenico Di Sarlo, Michele Ferraro, Carmelo Ferrugia, Giuseppe Gennuso, Antonio Iavarone, Antonio Linguanti, Maurizio Mazzei, Raffaele Prete, Leonardo Priolo, Giuseppe Raineri, Luigi Riccio, Roberto Sanna
prima rappresentazione
27 luglio 1997
Piazza dei Priori, Volterra – Festival VolterraTeatro
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ripresa 2008
musiche Pasquale Catalano
scene Armando Punzo, Gianni Gronchi, Valerio Di Pasquale, Alessandro Marzetti
costumi Armando Punzo, Daria Guerrini, Emanuela Dall’Aglio
collaborazione artistica Pascale Piscina, Stefano Cenci, Laura Cleri, Manuela Capece
assistente ai costumi Silvia Bertoni
video Lavinia Baroni
collaborazione al progetto Luisa Raimondi, Andrea Salvadori
organizzazione generale Cinzia de Felice
coordinamento Domenico Netti
collaborazione organizzativa Gianna Mattei, Andrea Toscani
amministrazione Isabella Brogi
direzione tecnica Carlo Gattai, Fabio Giommarelli
disegno luci Andrea Berselli
fonico Marco Ribecai
assistente volontario alla direzione tecnica Marzio Superina
assistente volontaria agli allestimenti Giulia Pastore
assistente stagista alla regia Marta Panciera
con i detenuti attori della Compagnia della Fortezza Abderrahim El Boustani, Angelo Privitera, Aniello Arena, Antonino Mammino, Alban Filipi, Carmine Desiderio, Edrisa Wadda, Enrico Molon, Enzo Falorni, Fabrizio Butà, Fathi Ayari, Claudio La Croce, Cristiano Puddu, Raimondo Lorenzano, Domenico Tudisco, Ernesto Pappalardo, Gennaro Buonomo, Giampiero Ghirotti, Gianluca Matera, Giovanni Carpentieri, Giovanni Langella, Giuseppe Padovano, Joseph Harder, Luigi De Micco, Luigi Liberatori, Massimiliano Mazzoni, Massimo Izzo, Massimo Leone, Massimo Santoro, Maurizio Pozzati, Mustafa Marosi, Nicola Esposito, Nicolas Caffettieri, Nikolin Pishkashi, Pasquale Frasconà, Pasquale Bevilacqua, Pierino Rosace, Placido Calogero, Saabsou (François) Kanoute, Santolo Matrone, Sebastiano Minichino, Vittorio De Vincenzi, Walid El-Rezgui, Biagio D’Alterio, Gaetano La Rosa, Gianfranco Sestili, Giuseppe Ficarri, Jamel Bin Salah Soltani, Jamazi Sami, Nicola Camarda, Saverio Barbera, Umberto Vittozzi, Franco Costa, Luigi Riccio
con la partecipazione del Gruppo di Percussioni Quartiere Tamburi diretto da Marzio Del Testa – Accademia della Musica Città di Volterra – Giovanni Buselli, Riccardo Chiti, Alessandro De Amicis, Alessandro Di Nardo, Alessio Marolda
produzione Carte Blanche – Centro Nazionale Teatro e Carcere/VolterraTeatro, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Regione Toscana, Comune di Volterra, Provincia di Pisa – Centro Formazione Professionale Volterra, Cassa di Risparmio di Volterra Spa, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra
Con il gruppo dei detenuti-attori della Fortezza, ripensando a questi vent’anni abbiamo avuto il bisogno di ricongiungerci con le radici, le origini di questa compagnia. Il Marat-Sade rappresenta una condizione attuale.
Armando Punzo
prima rappresentazione
21, 23 luglio 2008
Carcere di Volterra