#TRENTANNIDIFORTEZZA – Giugno, Luglio, Agosto 2018
In questa cella che mi ha accolto la prima volta ho passato la maggior parte del tempo, da sveglio, fino a oggi. Trent’anni sono il peso lieve di una storia vissuta e lo slancio verso un futuro pieno di promesse, ma il presente sfugge nell’osservare queste due sponde cariche della loro irrealtà. Non avevo mai pensato a questi trent’anni come tempo trascorso, fino al giorno del loro compimento. All’improvviso le azioni hanno mostrato la loro folle determinazione, la necessità dettata da una particolare disperazione, quella di un giovane artista che voleva interrogare la realtà per distinguere tra le sue pieghe un riparo e un campo di battaglia non violenta, capace di far rinascere luoghi e persone, di rinominarli e proiettarli sotto un cielo diverso ma altrettanto concreto. Avevo bisogno di mura che mi contenessero, di un ostacolo insormontabile da superare. L’opposizione, la durezza, la mancanza di un’altra possibilità dovevo viverle in ogni attimo della mia vita, non volevo sotterfugi, scappatoie e illusorie oasi di pace. Una ferita doveva essere una ferita aperta e viva, la sensibilità di un artista non poteva bastare, il corpo doveva essere lanciato nella battaglia senza nessun filtro o mediazione intellettuale. In carcere il teatro non si concede illusioni, la realtà è sempre pronta a offenderti, a vomitarti addosso tutta la sua impossibilità. Il teatro si rinforza in questo scontro continuo, sottrae con le unghie terra a quel continente infinito che è la vita. Sottrae vita alla vita e la trasforma. Queste mura, a loro modo, mi proteggono da me stesso, dalla stanchezza e dagli allori. Qui ho sempre a disposizione la realtà, al massimo della sua espressione, violenta, limpida e inequivocabile. Il carcere non mi attendeva e io l’ho colto di sorpresa. L’ho visto difendere con i denti la propria identità, chiudersi ancora di più su se stesso, rifiutare ogni apertura, offeso, livido di rabbia per essere stato scoperto nella sua più meschina e inutile realtà. Come una madre in preda alla follia, per vendetta, avrebbe preferito buttarsi nel vuoto della vita in un abbraccio suicida con i suoi figli. La nostra battaglia non cessa mai. Trent’anni non contano niente. Se non si rigenera veramente in tutta la sua potenza, il teatro qui muore in un attimo. La Compagnia della Fortezza deve guadagnarsi il suo spazio in continuazione, si ricomincia da capo ogni giorno. Ma le battaglie senza fine misurano la determinazione. Sono arrivato mille volte ad accarezzare fino in fondo l’idea di andare via, ma mentre ci pensavo, stavo già facendo la salita per varcare il cancello ed entrare.
Armando Punzo
PROGETTO SPECIALE TRIENNALE PER I TRENT’ANNI DELLA COMPAGNIA DELLA FORTEZZA
Direzione artistica Armando Punzo | organizzazione generale Carte Blanche | a cura di Cinzia de Felice
Il progetto TRENT’ANNI DI FORTEZZA è promosso e sostenuto da: MiBACT – Ministero dei beni delle attività culturali e del turismo, Regione Toscana, ACRI – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Comune di Volterra, Comune di Pomarance, Enel Green Power, Ministero della Giustizia – Casa di Reclusione di Volterra
Nel 2018 la Compagnia della Fortezza fondata e diretta da Armando Punzo compie 30 anni.
30 anni di costruzione continua di Architetture dell’Impossibile hanno fatto di questo Impossibile un’utopia concreta. Questi trent’anni sono un traguardo unico, per un’esperienza unica, che per prima ha creato un nuovo genere, un nuovo modo di immaginare e fare il teatro, ha aperto nuove strade, diventando un modello artistico, culturale e operativo insuperato, da seguire e da studiare e a cui fanno riferimento da tutto il mondo. Attraverso l’esercizio di una sperimentazione quotidiana, il lavoro di Armando Punzo con la Compagnia della Fortezza ha dimostrato come il teatro sia permeabile a ogni forma di contaminazione possibile, finendo per esplorare ambiti inusitati e spiazzanti, mescolando saperi, creando linguaggi nuovi e marcando in modo indelebile il concetto stesso di “arte”.
Tale esercizio ha finito, nel tempo, per codificare un metodo originale, oggetto di studio e pratica nei più svariati ambiti e di ispirazione per centinaia di artisti e operatori. Eppure, mai si è tradotto in un topos univoco, irriducibile alla sterilità del prodotto/bene di consumo, grazie ad un aspetto essenziale: l’irrinunciabilità, in qualsivoglia progetto, scelta, ispirazione, alla pratica costante della bellezza intesa in tutte le sue forme. Questo si è rivelato uno strumento formidabile per attivare una vera e propria rivoluzione culturale per la storia del teatro e della cultura internazionale, aggiungendone ogni volta nuove parole, nuovi capitoli.
Il raggiungimento dei trent’anni rappresenta uno spartiacque, occasione di celebrazione e introspezione per un’ esperienza che ha fatto tanto, ma che tantissimo ha ancora da fare. Abusando di due termini molto di moda, “necessità” e “urgenza”, è il caso di affermare che la necessità di sublimare la storia della Compagnia della Fortezza in eventi che ripercorrano tutto l’arco dei trent’anni è pari all’urgenza di andare oltre quanto è già stato seminato, conosciuto, assodato, creato, statuito, per innescare nuove detonazioni nei percorsi di ricerca, sempre meno limitati al teatro, alla letteratura e alla poesia e che, cullando una tendenza che negli ultimi anni si è fatta sempre più forte nella quotidianità della Fortezza, abbraccino la filosofia, la filologia, l’estetica, la sociologia, l’antropologia, l’architettura. E da questi cercare di non essere mai determinati: il dogma è conoscere per contrastare e corrodere dall’interno, così andando oltre il limite del nostro universo e mondo umano, alla ricerca di un perché originale e primordiale, lontano dalle verità del relativismo e delle sensazioni personali.
Questa linea di pensiero si è tradotta nel concepimento di un progetto speciale che, nell’arco del triennio 2018/2020 condenserà, trasformerà e sublimerà i percorsi, le traiettorie, la metodologia, i risultati, le immagini, i suoni, le parole, i sentimenti di questi trent’anni, trasformandoli in gesti artistici dalle identità sempre cangianti, che si disseminano per poi ricomporsi in un’Opera d’Arte Totale che si rigenera continuamente nel suo mettersi in pratica. A partire da un archivio di memoria fatto di gesti, luoghi, corpi, relazioni e sguardi a cui attinge, la Compagnia della Fortezza si offre attraverso diversi linguaggi che potranno così essere liberamente fruiti da tutti e a più livelli, restituendo meraviglia, poesia e sogno. In questi tre anni di progettualità, la Compagnia della Fortezza trasformerà la memoria di un’esperienza artistica lunga trent’anni in un viaggio che attraversa vita e teatro, limiti e ignoto alla ricerca continua di bellezza sublime, profetica e poetica che si incarna attraverso la pratica artistica della compagnia, per dar luce ad un nuovo mondo con le idee, forti, luminose e piene d’amore. La bellezza si nutre di bellezza ed è lo strumento che arriva al cuore delle persone. Attraversando la storia della compagnia, le persone diventeranno esse stesse opere d’arte, generando a loro volta spazi di pensiero all’interno dei quali albergheranno le loro anime insieme a quella dell’artista che la ha generata.
I 30 anni di Fortezza nel 2018
Il viaggio è già cominciato in questo 2018, con una serie di gesti artistici che permettono di fruire il lavoro della Compagnia della Fortezza come opera d’arte totale a più livelli e in tutte le direzioni, usando svariati linguaggi, da quello teatrale a quello cinematografico: primo fra questi, l’aprirsi del carcere a studenti di scuole superiori e inferiori e università da tutta Italia, alimentando la forza centripeta della relazione tra carcere e realtà esterna. In direzione contraria e complementare si muove la spinta centrifuga di questa relazione: sono già partiti una serie di laboratori speciali in diverse città, alcuni dei quali avranno sviluppo triennale. Parallelamente sono partite diverse azioni progettuali tese a disseminare nei più svariati ambiti e contesti il valore di quanto è stato creato in questi 30 anni. Il viaggio dentro i 30 anni della Compagnia della Fortezza si fa più intenso nell’estate del 2018, attraversando multiformi atti di scena e di arte.
PROGRAMMA
BEATITUDO – Lo spettacolo dei trent’anni della Compagnia della Fortezza
dal 23 al 26 luglio 2018 ore 17.00 – Fortezza Medicea/Casa di Reclusione – Via Rampa di Castello 4, Volterra
29 luglio 2018 ore 21.00 – Teatro Persio Flacco – Via dei Sarti 37, Volterra
LE ROVINE CIRCOLARI – Evento Site specific per il refrigerante della Centrale Geotermica Enel Nuova Larderello
4 agosto 2018 – ore 18.00 – Centrale Geotermica Enel Nuova Larderello – SR 439 Sarzanese Valdera, Ingresso Centrale 3, Larderello
IL VERBO DEGLI UCCELLI – Apertura del laboratorio condotto da Armando Punzo
28 giugno 2018 ore 17.30 – R.E.M.S. Volterra, ingresso a numero chiuso
LUOGHI COMUNI RELOADED – Installazione urbana
16-29 luglio 2018 – Piazza San Giovanni – Volterra
#TRENTANNIDIBELLEZZA – UNA LUMINOSA LONTANANZA – Mostra fotografica
20-29 luglio 2018 – Centro storico – Volterra
WORKSHOP INTENSIVO CON LA COMPAGNIA DELLA FORTEZZA PER OPERATORI ARTISTICI
9-15 e 23-29 luglio 2018 – Fortezza Medicea / Casa di Reclusione – Via Rampa di Castello 4, Volterra
FORTEZZA LAB – Workshop di social media storytelling
Edizione speciale per #trentannidifortezza
VIA DALLA PAZZA FOLLA – bookshop
Un bookshop tematico alla Libreria de L’Araldo, via Ricciarelli 30, Volterra