Storia
La Compagnia della Fortezza nasce come progetto di Laboratorio Teatrale nella Casa di Reclusione di Volterra nell’agosto del 1988, a cura di Carte Blanche e con la direzione di Armando Punzo.
Le poche ore di laboratorio inzialmente previste crescono esponenzialmente fin da subito: l’assiduità e la continuità del lavoro svolto con i detenuti è da sempre una delle caratteristiche della Compagnia della Fortezza, cosa che la contraddistingue da tutte le altre esperienze di teatro in carcere e, il più delle volte, da altre esperienze di teatro tout court.
Rimanendo nell’ambito delle esperienze di teatro in carcere, l’altra connotazione imprescindibile della Compagnia della Fortezza è l’orientamento verso l’esito artistico del lavoro fatto attorno al teatro. Lungi da ogni fine che sia dichiaratamente e primariamente trattamentale, rieducativo, risocializzante, l’impostazione data da Punzo è stata quella di lavorare nell’ “interesse del teatro e delle arti e dei mestieri del teatro“. E’ partita proprio di qui la rivoluzione per il carcere di Volterra e, di riflesso, anche per l’attenzione rivolta alla qualità artistica dell’operato della Compagnia della Fortezza.
La Compagnia produce in media uno spettacolo all’anno; molti di questi, al pari dell’impegno profuso dai detenuti-attori, sono stati insigniti di premi tra i più ambiti nel mondo del teatro e continuano a riscuotere consensi tra addetti ai lavori, pubblico e operatori.
I proficui risultati raggiunti hanno ben presto portato alle prime esperienze pilota di presentazione degli spettacoli della Compagnia all’esterno delle mura del carcere: era il 1993 e, da allora, la Compagnia ha cominciato ad essere regolarmente invitata e ospitata nei principali teatri, festival e rassegne italiani. Un passo decisivo, in tal senso, è stato il riconoscimento (avvenuto nel 2003) dell’attività teatrale quale attività lavorativa a tutti gli effetti: ciò ha voluto dire la possibilità per gli attori della Compagnia di andare in tournée secondo le previsioni dell’art. 21 dell’Ordinamento Penitenziario, il quale prevede che i detenuti svolgano attività lavorativa all’esterno del carcere. In tal modo, si è giunti anche ad evitare che i detenuti utilizzassero i propri permessi-premio (45 giorni all’anno per ricongiungersi con i propri familiari) per andare in tournée.
Parallelamente, in quegli stessi anni ha cominciato a muoversi la necessità di mettere in sicurezza questa preziosissima esperienza, evitando di lasciarla al caso e dandole il sostegno per garantire le condizioni atte a mantenere e, anzi, incrementare l’efficacia dell’azione svolta. Con queste premesse, nel 1994 è stato costituito il primo Centro Teatro e Carcere basato su un accordo di programma tra Regione Toscana, Provincia di Pisa e Comune di Volterra con sede a Volterra, primo passo verso la firma del protocollo d’intesa, cosa avvenuta il 21 luglio 2000, per l’istituzione del “Centro Nazionale Teatro e Carcere”: firmatari il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, la Regione Toscana, la Provincia di Pisa, il Comune di Volterra e l’Ente Teatrale Italiano.
Già nel 1998, inoltre, il Dipartimento dello Spettacolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Ente Teatrale Italiano era intervenuto con un contributo a sostegno del progetto di laboratorio teatrale all’interno del carcere, seguito poi negli anni 2001 e 2002 dal riconoscimento di “Progetto Speciale” per il lavoro della Compagnia della Fortezza da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali continua tuttora a sostenere la Compagnia sul capitolo della promozione, insieme alla Regione Toscana, al Comune di Volterra, alla Provincia di Pisa, all’Usl 5 di Pisa.
La Compagnia della Fortezza ha, inoltre, notevolmente influenzato anche gli orientamenti di molte scelte di politica detentiva a livello internazionale, fornendo un chiaro esempio di successo ed efficacia anche in Paesi ove estremamente critica è la visione rispetto al detenuto. Emblematica è la collaborazione con la regista Zeina Daccache, attiva nel carcere di Roumieh, il più grande del Libano, ove i conflitti tra detenuti e agenti e tra gli stessi detenuti sono guidati dall’incredibile sovraffollamento e dalle differenze religiose. Già in precedenza (triennio 2004-2006), Carte Blanche è stata capofila di un Progetto Europeo Socrates dal titolo “Teatro e Carcere in Europa – formazione, sviluppo e divulgazione di metodologie innovative” in partenariato con le più importanti istituzioni e realtà di teatro e carcere in Europa. Numerosissime le altre collaborazioni con altre realtà europee e non (in particolare Stati Uniti e Sudamerica) al fine di diffondere la propria esperienza e le buone pratiche che hanno portato la Compagnia della Fortezza a divenire esempio di successo artistico e modello per la realizzazione di progetti di teatro in carcere. Un punto su cui si è da tempo al lavoro è la possibilità per la Compagnia della Fortezza di andare in tournée anche all’estero, cosa ad oggi abbastanza complessa vista l’impossibilità per i reclusi sul territorio italiano di varcare liberamente i confini nazionali.
In realtà, risale al 2008 la prima esperienza-pilota di questa natura, allorché la Compagnia della Fortezza potè portare in tournée due spettacoli con propri attori detenuti nella Repubblica di San Marino -a tutti gli effetti “Stato estero”- grazie alla collaborazione del Ministero della Giustizia italiano e alla Commissione Affari Esteri sanmarinese.
A livello nazionale, l’obiettivo dichiarato è quello di trasformare la propria esperienza nel primo “Teatro Stabile in Carcere” al mondo, progetto rivoluzionario negli intenti, ma di fatto già in essere dopo quasi venticinque anni di ininterrotta attività.